Piano urbano della mobilità sostenibile adottato in Giunta

Al via la fase di ascolto

Un sistema coerente di iniziative per lo sviluppo e il miglioramento della mobilità cittadina: sono state approvate dalla Giunta comunale le varianti al Pums adottato nel 2017.

Si apre ora la fase di ascolto e confronto, così come previsto dalla normativa, che coinvolgerà cittadini e portatori di interesse e che accompagnerà lo strumento di programmazione fino all’approvazione del Consiglio comunale.

“Il Piano urbano della mobilità sostenibile è uno strumento a medio-lungo termine che ha l’obiettivo di riunire in un’unica, ampia veduta, tutto quel grande mondo di progetti e iniziative in atto e da attuare sul territorio comunale – sottolinea l’assessore alla Mobilità Luigi Albore Mascia – Si tratta di un documento che ha una prospettiva a dieci anni, con un “tagliando” di revisione a cinque e una valutazione biennale, quindi è di fatto oggetto di una elaborazione costante. Basti considerare che già stiamo pensando e ponendo le basi per la nuova programmazione, anche perché in un momento sociale così complesso non si può non avere una visione che guardi concretamente al futuro”.

Il Pums raccoglie dunque due grandi esperienze in divenire, quella del Brt e quella della ciclopolitana, ipotizzando una sinergia che dovrebbe impattare in maniera virtuosa sull’esistente, quindi sui collegamenti ferroviari e sulle dinamiche di trasporto pubblico locale su gomma.

“Non dobbiamo dimenticare – sottolinea l’assessore Albore Mascia – che Pescara è un centro attrattore del territorio e per questo dobbiamo guardare con grande attenzione all’accessibilità sia in termini di infrastrutture che di vettori. Un esame globale di alcuni dati disponibili, risalenti al periodo precedente l’emergenza sanitaria, ci fornisce delle linee di azione: ogni giorno si spostano a Pescara per motivi di studio o di lavoro 52.548 abitanti dei 119.329 che vi risiedono (44%). Di questi 12.256 si recano fuori del territorio comunale (23%). Quanto all’attuale carico delle linee urbane di trasporto pubblico, secondo i dati forniti dalla società Tua, il traffico totale in arrivo al capolinea di Pescara Centrale in un giorno feriale tipo è pari a 4.625 passeggeri, mentre quello in partenza è pari a 5.806 passeggeri. Il rapporto di scambio giornaliero ci dice che il 56% del flusso è in direzione ovest, il 33% in direzione nord e solo l’11% in direzione sud. Va dunque potenziato il sistema di collegamento  delle aree nord-occidentali”.

Oggi il trasporto pubblico è poco appetibile anche in ragione della scarsa velocità commerciale, attualmente stimata in 16,67 chilometri orari: in una città povera di corsie dedicate è questa la prima sfida che il Pums deve affrontare.

“L’obiettivo della pianificazione non è esclusivamente di servizio – chiarisce l’assessore alla Mobilità – ma prende in considerazione come elementi primari anche la necessità di ridurre l’inquinamento e l’incidentalità sulle strade di competenza, parametri essenziali che verranno verificati di volta in volta per valutare la riuscita delle azioni intraprese e la necessità di eventuali adattamenti”.

Lo strumento approvato, dunque, oltre agli elementi di prospettiva raccoglie le tante iniziative attuate negli ultimi mesi o in corso di attuazione: dalle grandi opere, come il Brt e la realizzazione dell’area di risulta, all’implementazione delle piste ciclabili e della micromobilità attraverso percorsi dedicati, fino a progetti come Pesos, che incentivano l’approccio alla mobilità dolce, soprattutto nella parte pianeggiante della città.

Le ciclostazioni e gli ecomobility point sono i punti qualificanti di una pianificazione che punta tutto sull’intermodalità: “Dobbiamo fare in modo che chi arriva a Pescara, o chi si muove nel cuore della città, lasci la macchina in una postazione, per utilizzare in maniera conveniente mezzi pubblici, biciclette, monopattini di proprietà o in sharing” sottolinea ancora l’assessore.

“La programmazione comprende anche i programmi di riqualificazione delle periferie e la valorizzazione delle emergenze culturali della città – conclude Albore Mascia – è una grande rete che tiene unita l’area commerciale, produttiva e turistica più ampia d’Abruzzo, con l’ambizione di essere solido punto di riferimento economico e sociale. Molti dei progetti che sono compresi nel Pums non peseranno neanche per un euro sulle casse dell’amministrazione: sono frutto della partecipazione a bandi statali ed europei e il Comune, grazie anche alle capacità dei tecnici della struttura interna, è riuscito ad aggiudicarsi cospicui finanziamenti. E in una fase come quella che stiamo attraversando non è un aspetto secondario. Guardare al futuro significa ipotizzare progetti attraverso sui intercettare risorse, anche importanti, senza le quali non sarebbe facile migliorare la nostra città”.

Pescara, 19 gennaio 2021